26 settembre 2013

LIBRO NEWS: LE BICI di COPPI



Paolo Amadori e Paolo Tullini

Le bici di Coppi

Il tesoro ritrovato di Pinella De Grandi
e la vera storia delle biciclette
del Campionissimo

 
La storia di un ritrovamento che scuoterà
il mondo del collezionismo ciclistico.
La ricostruzione fedele, a prova di documentazione
storica, delle biciclette Bianchi utilizzate
da Fausto Coppi nel corso della sua straordinaria
carriera.
Un volume imperdibile pubblicato da Ediciclo Editore
In vendita in tutte le librerie per tutti gli appassionati
di memorabilia e di vintage.
Il libro sarà presentato in anteprima all’Eroica 2013
a Gaiole in Chianti.

 Uscita in libreria:  Settembre 2013

 Piano dell’opera

Prefazione di Carlo Delfino
Introduzione
1. Intervista alla signora Caterina nipote
di Pinella De Grandi
2. Pinella e la valigetta delle meraviglie
3. I Registri del Reparto Corse Bianchi
4. I segreti di Pinella
5. La corrispondenza di Pinella
6. Schede tecniche delle biciclette di Fausto Coppi
- Le Bianchi
- La Legnano del Record dell’ora
- La Masi/Coppi
- La Bianchi di Serse Coppi
7. Dalle vittorie di Fausto Coppi alle biciclette Bianchi
celebrative di serie
8. Note tecniche su telai e componenti
9. Intervista al costruttore Alberto Masi e al meccanico
Giuseppe Drali

Tanto è stato scritto su Fausto Coppi, corridore e uomo
sulle sue imprese, sulla sua morte e sulla costruzione
di un vero e proprio mito. Poco invece è stato detto
del rapporto tra il Campionissimo e le sue biciclette.
Questo libro parte proprio da qui, dall’appassionata
ricerca e descrizione delle biciclette Bianchi usate
dal Campionissimo nel corso della sua carriera, dal 1945
al 1958. E tutto questo è stato possibile grazie a uno
straordinario ritrovamento: i Registri storici di produzione
del “reparto Corse” della Bianchi. Da una valigetta
dimenticata - quella di Pinella De Grandi, forse il più
famoso meccanico della storia del ciclismo, soprannominato
“Pinza d’Oro” - e recuperata da Paolo Amadori,
uno dei due autori del libro, è uscito un vero tesoro.
Oltre ai Registri storici, che si pensava fossero andati
irrimediabilmente perduti con i numeri di telaio
e le misure delle biciclette costruite per tutti i
corridori Bianchi dai primi anni ’40 a fine anni ’60,
sono tornati alla luce i quaderni di appunti e i diari
di Pinella, in cui il meccanico dei campioni annotava,
giorno per giorno, particolari tecnici e note sulle
prestazioni dei ciclisti in corsa (al Giro, al Tour
e in altre competizioni).
Grazie a questi documenti inediti, Amadori e Tullini
hanno minuziosamente catalogato, tra le 70 biciclette
utilizzate da Fausto Coppi durante la sua carriera alla
Bianchi (dal 1945 al 1958), i 13 modelli originali e hanno
fornito per ciascuno di loro, un’accurata descrizione
tecnica e una ricca documentazione fotografica, raccontando
in un nuovo modo, e anche grazie a inedite immagini,
le imprese ciclistiche in cui quelle biciclette hanno
accompagnato il Campionissimo.

 
Chi ama il ciclismo non può prescindere da Fausto Coppi e chi
ama Fausto Coppi, deve per forza riconoscere che l’affidabilità,
l’eleganza e la robustezza della sua leggendaria Bianchi, sono
stati per anni e anni alleati fedeli e “compagni di squadra”
affettuosi. La bicicletta di Fausto Coppi e “il Campionissimo”!
Un binomio inscindibile. Per tutta la carriera Fausto Coppi segue
in maniera maniacale l’allestimento della propria Bianchi.
Ne respira il telaio variando con i maestri telaisti della casa
“biancoceleste” millimetriche angolazioni e misure; addotta di
volta in volta originali soluzioni componentistiche, sperimentando
nuovi accessori. La sua bicicletta era la “sua” bicicletta, e
basta!
[…] Soltanto una volta accettò una bicicletta non sua, ma la
guerra era in corso e non si poteva certo andare tanto per il
sottile. Chissà che fine avrà fatto il mezzo meccanico che gli
regalò Giuseppe D’Avino quando nella sua bottega di falegname
gli disse con la voce piena di commozione: “Tenite”. Chissà
chi aveva avuto l’onore di assemblare quei tubi che avrebbero
permesso a Fausto di tornare alle corse e dopo qualche mese
alla “normale” vita da campione. Di che marca sarà stata? Non
sono mai riuscito a saperlo. Quasi sicuramente non lo sapremo
mai… Sappiamo però quali sono state le altre biciclette di
Fausto Coppi e in questo lavoro degli amici Amadori e Tullini
ne ammiriamo almeno una dozzina che fanno bella mostra in
giro per l’Italia. Ognuna ha la sua storia di autenticità, tutte ci
raccontano del Campionissimo e della sua unicità e irripetibilità
nel mondo del pedale.

Dalla prefazione di Carlo Delfino, storico del ciclismo