SCRITTORI ROMAGNOLI IN BICICLETTA

La storia della bicicletta è nota, meno nota, forse, la letteratura della bicicletta. Poiché la "macchina" trova nel 1890 la sua linea definitiva, mentre gli scritti intorno a questo nuovo mezzo di trasporto appaiono sul principio del '900.

Sono appunto del principio del Novecento i due poemetti letterari "Bicyclula" e "In re ciclistica satan" di Luigi Graziani (morto a Lugo di Romagna nel 1916). I due poemetti in latino, il primo del 1900, ed il secondo del 1902, ebbero la magna laude nelle gare poetiche ad Amsterdam. Questo umanista romagnolo è stato il vero genuino cantore della bicicletta.

Sempre negli ultimi anni dell'ottocento, sarebbe da aspettarsi che il triumviro Carducci-Pascoli-D'Annunzio offrisse vasta materia al nostro assunto. Invece, no.
Non c'è traccia di ricordi e celebrazioni ciclistiche nelle opere del Carducci. Né in D'Annuncio che forse sdegnava l'umile mezzo allora più borghese che popolare, preferendo la potente automobile. Pascoli, senza dubbio, ha avuto qualche rapporto con lo sport ciclistico, se apparteneva all'Audax, società sorta a Roma nel gennaio 1898.
Nei canti di Castelvecchio che sono dei primi '900, ha una poesia a "la Bicicletta".


Mia terra, mia labile strada
sei tu che trascorri o son io?
Che importa? Ch'io venga o tu vada,
non è che un addio!

Ma bello è quest'impeto d'ala,
ma grata è l'ebrezza del giorno.
Pur dolce è il riposo...Già cala
la notte: io ritorno.

La piccola lampada brilla
per mezzo all'oscura città.
Più lenta la piccola squilla
dà un palpito, e va...
dlinn...dlinn...

Da tali versi sembrerebbe che il poeta avesse fatto una lunga corsa in bicicletta. Ma non era così la poesia deve considerarsi come pura opera di fantasia.
Dunque solo il Pascoli ha brevemente inneggiato alla bicicletta.


Ma il vero cantore del "Cavallo d'acciaio" e il capostipite della letteratura ciclistica fu Olindo Guerrini (Forlì 1845 - Bologna 1916). Nel 1901 uscì un volumetto che si può definire il codice del ciclismo: "In Bicicletta". Contiene vari scritti di argomento ciclistico. Parecchi di questi scritti erano nel 1901 già invecchiati tuttavia lo scrittore li aveva raccolti da giornali sportivi, come memoria di un'epoca di formazione e transizione, dalla quale il ciclismo di fine '800era uscito vincitore e trionfatore. Con pagine di prosa e di poesia, alterna racconta di fatti, di tasse sulle biciclette, contrarietà e restrizioni a cui allora era soggetto il ciclista.

Anche Alfredo Oriani (Faenza 1852 - Casola Valsenio 1909) si presenta ed emerge come ciclista e scrittore. Nel 1902 pubblica il volume "La Bicicletta" comprendendo nove articoli, quattro novelle, e la narrazione di un viaggio "Sul pedale" compiuto nel 1897 da Faenza in Toscana attraverso l'Appennino. E' uno dei più bei libri dello scrittore e fra i più belli sull'argomento.

Alfredo Panzini(Senigallia 1863 - Roma 1939)scrive nelle "Divagazioni in bicicletta" di "Lepida et tristia": Ho messo da parte i libri e sono saltato in bicicletta. Alcuni suoi volumi come "Piccole storie del mondo grande" e la "La lanterna di Diogene" sono volumi ispirati dalla bicicletta e dalle note a lapis su taccuini di viaggio.

Il poeta Marino Moretti (Cesenatico 1885-1979) entra nella letteratura della bicicletta. Un suo libro "Parole e musica" contiene un capitoletto "Non so andare in bicicletta" dove dice perché sua madre si fece promettere (anzi giurare) da lui giovinetto quindicenne che non avrebbe mai imparato.

Questi scrittori Romagnoli e pochi altri si possono considerare cantori della bicicletta. Nella maggior parte degli scritti, la presenza della bicicletta serve da supporto del narrato, della memoria o come immagine nostalgica.
Nel Volume "Scrittori della Bicicletta" di Nello Bertellini - Valsecchi 1985 gli autori posti nell'antologia hanno nella maggior parte, scritto i loro racconti o le loro memorie ricordando la bicicletta, silenziosa compagna dei loro sogni, dei loro desideri, dei loro amori. Ma non ne hanno fatto la protagonista assoluta.

La vera letteratura della Bicicletta si trova nel giornalismo sportivo di alta classe, quando si parla di gare e di campioni, di Giri d'Italia o di Tour de France. Qui troviamo i nomi illustri del giornalismo italiano da Orio Vergani a Gianni Brera, Dino Buzzati, Curzio Malaparte, Mario Soldati, Alfonso Gatto e tanti altri.
Scrittori autentici, prestati al giornalismo sportivo.

Paolo Amadori

1 commento:

  1. a proposito di letteratura e bicicletta, segnaliamo questo premio letterairo: IL BICICLETTERARIO - PAROLE IN BICICLETTA, scadenza invio opere (poesie o racconti brevi) il 28 febbraio 2016, tutte le info su www.bicicletterario.blogspot.it

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