Le Biciclette Bianchi usate da Fausto Coppi, sono fra gli oggetti piu’ ricercati dai collezionisti del Campionissimo e naturalmente difficilissime da identificare. Alcune notizie su di esse esistono e sono scritte su dei fogli di quaderno.
Ecco dunque alcune considerazioni sul famoso e segretissimo elenco delle biciclette BIANCHI usate da Fausto Coppi, compilato da Pinella (Giuseppe de Grandi) meccanico della Bianchi e di Coppi.
Esso e’ composto da quattro fogli di quaderno scritti a mano. Prospetto Telai I (2 fogli), Prospetto Telai II (2 fogli).
Sono elencati i numeri di telaio, l’anno, e la misura delle bici di tanti corridori famosi della squadra Bianchi dal 1945 al 1968. (misura del piantone: da centro a fine)
Il Prospetto Telai I elenca 46 biciclette di Coppi.Prima sono elencate quelle da strada dal 1950 al 1955, (29 bici), seguono quelle da pista dal 1949 al 1955, infine l’anno 1945, (17 bici).
Due telai del 1950 e due del 1955, sono segnati doppi, cioe’ sia come telaio strada, che telaio pista. Evidentemente una svista.
Ecco dunque alcune considerazioni sul famoso e segretissimo elenco delle biciclette BIANCHI usate da Fausto Coppi, compilato da Pinella (Giuseppe de Grandi) meccanico della Bianchi e di Coppi.
Esso e’ composto da quattro fogli di quaderno scritti a mano. Prospetto Telai I (2 fogli), Prospetto Telai II (2 fogli).
Sono elencati i numeri di telaio, l’anno, e la misura delle bici di tanti corridori famosi della squadra Bianchi dal 1945 al 1968. (misura del piantone: da centro a fine)
Il Prospetto Telai I elenca 46 biciclette di Coppi.Prima sono elencate quelle da strada dal 1950 al 1955, (29 bici), seguono quelle da pista dal 1949 al 1955, infine l’anno 1945, (17 bici).
Due telai del 1950 e due del 1955, sono segnati doppi, cioe’ sia come telaio strada, che telaio pista. Evidentemente una svista.
Fausto Coppi ha corso con la squadra Bianchi Aquilotti dal 1946 al 1955 e nel 1958.
Alla fine del 1945 ha firmato il contratto con la Bianchi.
Le biciclette da pista segnate sono 17 e coprono l’intero periodo da lui corso in pista con la Bianchi 1946/1955.
Le bici da strada segnate sono 29. Mancano tutte quelle del periodo iniziale “costruite” dalla Bianchi dalla fine del 1945 inizi '46 al 1949 oltre a quelle del 1958. Considerato una media di 4 biciclette l’anno, sono altre 25 biciclette circa.
Alla fine del 1945 ha firmato il contratto con la Bianchi.
Le biciclette da pista segnate sono 17 e coprono l’intero periodo da lui corso in pista con la Bianchi 1946/1955.
Le bici da strada segnate sono 29. Mancano tutte quelle del periodo iniziale “costruite” dalla Bianchi dalla fine del 1945 inizi '46 al 1949 oltre a quelle del 1958. Considerato una media di 4 biciclette l’anno, sono altre 25 biciclette circa.
Pertanto si puo’ supporre che il numero totale di biciclette BIANCHI usate da Fausto Coppi non superi le 70. Circa 50/52 da strada e 17/19 da pista.I registri della Bianchi sono andati irrimediabilmente perduti. In una lettera del 1963 di Pinella ad un amico, relativa ad una diatriba tra questi ed un’altra persona che non credeva che una bicicletta in suo possesso fosse di F.Coppi, Pinella gli scrive “… se non crede a lei, verrò io con i registri…”
Pinella (entrato nella Bianchi nel 1949 voluto da Coppi), ha scritto questi quattro fogli di quaderno nel 1968, l’ultimo telaio scritto ha tale data di costruzione. Evidentemente Pinella non ricordava o non aveva segnati tutti i numeri di telaio, inoltre fa’ anche qualche svista, (uno 0 mancante, qualche correzione sui numeri già scritti, due doppioni), una cosa pero’ e’ certa, non esistono altri fogli riguardanti le bici del Campionissimo.
…..La storia delle biciclette di Coppi non e’ certificata da alcun documento, se si eccettuano i leggendari fogli di quaderno dove l’altrettanto leggendario Pinella scrisse a mano l’elenco di queste biciclette… (da Gazzetta dello Sport Magazine del 1998)
Le misure del telaio sono diverse: 59 - 60 e 61. Dalla fine del 1954 la misura delle biciclette da strada è diminuita (59 cm.) rispetto all’ inizio carriera. Quelle da pista la misura e’ 59/60.
Il manubrio è il tipo franco-belga tagliato di un centimetro da Coppi stesso. La lunghezza dell’attacco manubrio varia, 10 cm. o 11,5 cm. secondo la misura del tubo orizzontale.
Riguardo alla sella e’ stato scritto più volte che ha usato sempre la stessa. Ciò non è vero.
Ha usato sempre lo stesso “tipo” di sella non la stessa sella: una Brooks B17. Saltuariamente la Worligh, entrambe inglesi.
Paolo Amadori
Pinella (entrato nella Bianchi nel 1949 voluto da Coppi), ha scritto questi quattro fogli di quaderno nel 1968, l’ultimo telaio scritto ha tale data di costruzione. Evidentemente Pinella non ricordava o non aveva segnati tutti i numeri di telaio, inoltre fa’ anche qualche svista, (uno 0 mancante, qualche correzione sui numeri già scritti, due doppioni), una cosa pero’ e’ certa, non esistono altri fogli riguardanti le bici del Campionissimo.
…..La storia delle biciclette di Coppi non e’ certificata da alcun documento, se si eccettuano i leggendari fogli di quaderno dove l’altrettanto leggendario Pinella scrisse a mano l’elenco di queste biciclette… (da Gazzetta dello Sport Magazine del 1998)
Le misure del telaio sono diverse: 59 - 60 e 61. Dalla fine del 1954 la misura delle biciclette da strada è diminuita (59 cm.) rispetto all’ inizio carriera. Quelle da pista la misura e’ 59/60.
Il manubrio è il tipo franco-belga tagliato di un centimetro da Coppi stesso. La lunghezza dell’attacco manubrio varia, 10 cm. o 11,5 cm. secondo la misura del tubo orizzontale.
Riguardo alla sella e’ stato scritto più volte che ha usato sempre la stessa. Ciò non è vero.
Ha usato sempre lo stesso “tipo” di sella non la stessa sella: una Brooks B17. Saltuariamente la Worligh, entrambe inglesi.
Paolo Amadori
Buongiorno,amzi buonanotte datasi l'ora....sto recuperando una bicicletta appartenuta a mio padre comperata a suo tempo ( probabilmente negli anni '46/'47 da un ex corridore velocista del reparto corse della Bianchi, sta cercando di ricordarsi il nome ma ora gli sfugge perchè non sta molto bene ( mio padre è del '24 ) ma certo non credo sia Coppi, deve essere un velocista di statura alta dato il telaio. In ogni caso trovo molto interessante e di aiuto quanto da voi pubblicato,la bicicletta ha subito dei rimaneggiamenti rispetto alla sua condizione originale che la vedeva dotata di cerchi in legno,oliatore e parafanghi,e fosre il rgeina margherita, perchè poi mio padre all'epoca l'ha aggiornata con cerchi nisi e cambio Campagnolo montando anche una moltiplica con deragliatore rispetto all'unico pignone ed al tendicatena che pare fosse montato. Il telaio è un 60 dotato di tubi di acciaio inglesi conici, il peso è contenutissimo. Sto cercando di collocarla per procedere ad un restauro rispettoso dell'originalità, vorrei donare un sorriso a mio padre e fare rivivere la sua bicicletta compagna di tante avventure a seguito di qualche giro d'Italia dell'epoca e del tour de France assieme al suo amico Augusto Zanzi (detto il "Gusto" ) che io ho conosciuto e di cui da ragazzino ho avuto anche il piacere di usare qualche volta la sua bici, una Bianchi da corsa, dato che era una misura più piccola del consueto.Della bicicletta di mio padre ho il numero ( inizia con 48xxxx) di telaio riportato nella parte posteriore dell'attaccatura del sella, la chiusura è nella parte anteriore del terminale tubo come i telai di epoca antecedente alle specialissime,mio padre asserisce che quella era denominata specialissima e che non aveva alcuna scritta Bianchi ma solo le aquile sul canotto sul telaio e sul parafango posteriore. Come detto vorrei, pur mantenendo qualche aggiornamento fatto all'epoca da mio padre come i cambi, per poterla utilizzare qualche volta ripassando dalle strade delle nostre tre valli Varesine, rispettare il colore originale del telaio facendolo riverniciare e le decalcomanie da apporre. La pipa del manubrio è una Cinelli di acciaio che debbo far cromare dato il suo stato,non ho il manubrio ritenete che montasse un acciaio o possibile già un alluminio ? Il colore più corretto delle guaine è il bianco od il grigio ? Da una foto del gennaio 1947 non si capisce bene in quanto ancora in bianco e nero "seppia", si si intuisce che non sono molto scure e che probabilmente il nastro sul manubrio è o bianco un color beige. Sarò grato a chi vorrà, potrà fornirmi qualche dettaglio e delucidazione pe rmeglio identificare il modello e quindi guardare all'archivio da voi creato, od anche quello di altri, per restaurare al meglio la bicicletta di mio padre.Cordiali saluti. Aldo Marè - almaguma@hotmail.com
RispondiEliminaspettacolare, questa pagina è veramente bellissima. Sto andando a comprare su listicket i biglietti per la fiera del ciclo e del motociclo a rho. spero di vedere bellezze di questo genere. complimenti ancora per tutte le vostre descrizioni!
RispondiElimina